BONUS PSICOLOGO: INPS, DOMANDE DAL 25 LUGLIO.


22/07/2022

TETTO ISEE TROPPO ELEVATO E POCHI FONDI A DISPOSIZIONE RENDONO MISURA INADEGUATA Il “Bonus psicologico” è una misura inutile che non aiuterà realmente chi, a causa del Covid, ha subito ricadute psicologiche e necessita di un concreto e duraturo sostegno. Lo afferma il Codacons, commentando l’avvio delle domande per l’incentivo a partire dal prossimo 25 luglio. Il “Bonus psicologico” presenta evidenti criticità – spiega l’associazione – Prima di tutto i fondi messi a disposizione appaiono del tutto insufficienti: solo 10 milioni di euro saranno destinati in modo diretto ai cittadini in difficoltà attraverso un voucher da spendere in servizi di assistenza. In secondo luogo il tetto Isee fino a 50mila euro per poter godere del bonus appare troppo elevato, e inserirà nella platea dei beneficiari anche soggetti che possono sostenere in modo autonomo le spese psicologiche. Il sussidio, inoltre, sarà erogato in base all’ordine di arrivo della domanda: in pratica, come sempre avviene in Italia, i più veloci saranno avvantaggiati, indipendentemente dalle condizioni di difficoltà dei richiedenti. Così solo 16mila fortunati riusciranno a godere del Bonus psicologico, e una ampia fetta di cittadini che con il Covid hanno sviluppato forme di disagio mentale sarà tagliata fuori dal provvedimento. Senza contare – conclude il Codacons – i possibili rincari delle tariffe da parte degli psicologi, così come avvenuto per altre categorie di beni e servizi interessati dagli incentivi varati dal Governo negli ultimi due anni.

AL SERVIZIO DEI CITTADINI
Finalmente il sogno di ritagliare uno spazio nel web, creato dai consumatori per i consumatori, diventa realtà.
Una finestra aperta al dialogo con i cittadini
che consentirà agli operatori dell'associazione consumeristica di monitorare costantemente i servizi pubblici nel capoluogo pugliese.
Il comma 461 e la cultura e della partecipazione
Tale norma dà il via a una grande rivoluzione sociale e culturale, oltre che giuridica, perché afferma e impone (per la prima volta in Italia) la partecipazione attiva e diretta dei cittadini (individualmente e collettivamente intesi) ai processi che regolano e controllano l'erogazione dei servizi pubblici in ambito locale