RC AUTO: ANIA, DA 2012 CALO PREMI 35%, RIVEDERE BONUS-MALUS


15/07/2021

CODACONS: RIDUZIONE TARIFFE DEL TUTTO INSUFFICIENTE, CON COVID PREZZI POLIZZE SAREBBERO DOVUTI CROLLARE COMPAGNIE DI ASSICURAZIONI HANNO AUMENTATO A DISMISURA PROFITTI GRAZIE A LOCKDOWN Le riduzioni delle tariffe Rc auto pubblicizzate dall’Ania nella sua relazione annuale sono del tutto insufficienti, poiché tra il 2020 e il 2021 i prezzi delle polizze sarebbero dovuti crollare come effetto della minore incidentalità. Lo afferma il Codacons, commentando i dati forniti oggi dall’Ania. A fronte di una riduzione del 40% degli incidenti stradali nel 2020 le tariffe rc auto sono calate lo scorso anno solo del 6%, dando vita ad un evidente squilibrio e ad una beffa a danno dei cittadini – spiega l’associazione – Gli automobilisti italiani hanno subito nel 2020 un danno economico sul fronte dell’Rc auto pari a complessivi 3,9 miliardi di euro a causa dei divieti agli spostamenti previsti dalle misure legate all’emergenza Covid, per un totale di circa 100,8 euro ad assicurato, cifra che ovviamente risulta più elevata per i residenti delle città del sud e per i neopatentati, che pagano tariffe più salate. Le compagnie di assicurazioni hanno incrementato i propri profitti grazie al crollo dell’incidentalità sulle strade italiane e ai limiti agli spostamenti, mentre gli italiani hanno continuato a pagare le polizze nonostante le auto rimanessero ferme nei garage, determinando uno squilibrio ad esclusivo vantaggio delle imprese assicurative stigmatizzato anche dall’Ivass nella sua ultima relazione – conclude il Codacons.

AL SERVIZIO DEI CITTADINI
Finalmente il sogno di ritagliare uno spazio nel web, creato dai consumatori per i consumatori, diventa realtà.
Una finestra aperta al dialogo con i cittadini
che consentirà agli operatori dell'associazione consumeristica di monitorare costantemente i servizi pubblici nel capoluogo pugliese.
Il comma 461 e la cultura e della partecipazione
Tale norma dà il via a una grande rivoluzione sociale e culturale, oltre che giuridica, perché afferma e impone (per la prima volta in Italia) la partecipazione attiva e diretta dei cittadini (individualmente e collettivamente intesi) ai processi che regolano e controllano l'erogazione dei servizi pubblici in ambito locale