EX ILVA: ECCO LE RICHIESTE DEL CODACONS PRESENTATE OGGI ALLA


25/02/2021

EX ILVA: ECCO LE RICHIESTE DEL CODACONS PRESENTATE OGGI ALLA CORTE D’ASSISE CONFISCA ACCIAIERIA, INDAGINE EPIDEMIOLOGICA SUI BAMBINI E 100MILA EURO DI RISARCIMENTO PER OGNI PARTE CIVILE RAPPRESENTATA DALL’ASSOCIAZIONE Nel suo intervento conclusivo nel processo “Ambiente Svenduto” il Codacons, attraverso i suoi legali avv.ti Carlo Rienzi, Giuliano Leuzzi e Vincenzo Rienzi, ha chiesto alla Corte d’Assise di disporre la confisca dell’acciaieria e riconoscere un risarcimento per le parti civili rappresentate dall’associazione. “Nel corso del nostro intervento abbiamo evidenziato alla Corte i dati statistici che attestano la gravità della situazione di Taranto – spiega il presidente Carlo Rienzi – Dai numeri preoccupanti sulla mortalità infantile allo spopolamento della città, passando per il peggioramento di tutti gli indicatori relativi a imprese, redditi procapite, qualità della vita, servizi, ambiente, a dimostrazione di come l’Ilva negli ultimi 30 anni abbia danneggiato la città non solo sotto il profilo sanitario, ma da ogni punto di vista”. “Abbiamo inoltre sollecito una indagine epidemiologica sui soggetti nati a Taranto tra il 1995 e il 2013, per capire come le sostanze nocive emesse dall’acciaieria abbiano influito sulla salute di coloro che rappresentano a tutti gli effetti il futuro della città – prosegue Rienzi – E’ stata poi illustrata la richiesta di confisca degli impianti di ArcelorMittal e quantificato il danno richiesto dalle parti civili rappresentate dal Codacons nel processo: 100mila euro a cittadino, in assenza di malattie e solo per l’esposizione alle sostanze tossiche emesse nell’ambiente. Danno più elevato, e diverso da caso a caso, nelle situazioni in cui i cittadini abbiano sviluppato patologie” – conclude Rienzi.

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Una finestra aperta al dialogo con i cittadini
che consentirà agli operatori dell'associazione consumeristica di monitorare costantemente i servizi pubblici nel capoluogo pugliese.
Il comma 461 e la cultura e della partecipazione
Tale norma dà il via a una grande rivoluzione sociale e culturale, oltre che giuridica, perché afferma e impone (per la prima volta in Italia) la partecipazione attiva e diretta dei cittadini (individualmente e collettivamente intesi) ai processi che regolano e controllano l'erogazione dei servizi pubblici in ambito locale