OBBLIGO DEFIBRILLATORI


03/07/2017

OBBLIGO DEFIBRILLATORI: IL CODACONS CHIEDE AL MINISTERO DELLO SPORT VERIFICHE SULLE INSTALLAZIONI, CONTROLLO E MANUTENZIONE DELL`ATTREZZATURA E VERIFICHE SULLA CAPACITA` DI UTILIZZO DEGLI ADDETTI IL 30 GIUGNO 2017 SCADEVA IL TERMINE PER ADEGUARSI Il ruolo fondamentale del defibrillatore semi-automatico all’interno di un centro sportivo, nel caso una persona sia colpita da arresto cardiaco, è ormai unanimamente riconosciuto da tutti. A conferma dell’importanza il Governo italiano ha emanato il Decreto Balduzzi, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 20 Luglio 2013, che obbliga per legge le società sportive a dotarsi di defibrillatori semi-automatici Secondo quanto sancito dal Decreto Balduzzi, le società sportive, sia dilettantistiche sia professionistiche, hanno l`obbligo di dotarsi di defibrillatori. Come ricordato anche nelle linee guida allegate al Decreto Balduzzi, la letteratura scientifica internazionale ha dimostrato ampiamente che, in caso di arresto cardiaco, un intervento di primo soccorso tempestivo e adeguato contribuisce a salvare fino al 30% in più delle persone colpite. Il 30 Giugno 2017, dopo essere stato prorogato più volte, scadeva il termine fissato dalla Legge per dotarsi delle adeguate strumentazioni. Il Codacons chiede ora al Ministero dello Sport verifiche e controlli in tutti gli impianti che hanno l`obbligo per legge, verificando le apparecchiature di cui si sono dotati gli impianti. "Questi apparecchi salvano la vita, ormai è unanimamente riconosciuto, non possiamo scherzare con la vita delle persone, i controlli devono essere effettivi e reali."

AL SERVIZIO DEI CITTADINI
Finalmente il sogno di ritagliare uno spazio nel web, creato dai consumatori per i consumatori, diventa realtà.
Una finestra aperta al dialogo con i cittadini
che consentirà agli operatori dell'associazione consumeristica di monitorare costantemente i servizi pubblici nel capoluogo pugliese.
Il comma 461 e la cultura e della partecipazione
Tale norma dà il via a una grande rivoluzione sociale e culturale, oltre che giuridica, perché afferma e impone (per la prima volta in Italia) la partecipazione attiva e diretta dei cittadini (individualmente e collettivamente intesi) ai processi che regolano e controllano l'erogazione dei servizi pubblici in ambito locale