ASSEMBRAMENTI, CODACONS: COMUNI ISTITUISCANO NUMERO CHIUSO I


08/02/2021

ASSEMBRAMENTI, CODACONS: COMUNI ISTITUISCANO NUMERO CHIUSO IN PIAZZE, STRADE E LITORALI O SCATTERA’ DENUNCIA CONTRO SINDACI PER CONCORSO IN EPIDEMIA SI MOLTIPLICANO LE FESTE CLANDESTINE, SERVONO CONTROLLI A TAPPETO ASSOCIAZIONE SI RIVOLGE A PREFETTI DI TUTTA ITALIA PER IMPORRE MISURE LIMITATIVE I Comuni devono istituire il numero chiuso nelle piazze, nei litorali e nelle strade dello shopping, o scatterà nei confronti dei sindaci una denuncia per concorso in epidemia. Lo afferma il Codacons, dopo quanto avvenuto ieri nelle principali città italiane, con assembramenti intollerabili di cittadini e rischi altissimi sul fronte della salute pubblica. “A Roma come Milano, Napoli, Bologna, Torino, Palermo, si sono registrati pericolosi assembramenti nelle piazze o lungo le strade, e le stesse scene si sono ripetute lungo i litorali, presi letteralmente d’assalto dai cittadini – spiega il presidente Carlo Rienzi – Si stanno inoltre moltiplicando le feste clandestine organizzate in abitazioni private o locali, eventi che sfuggono al controllo delle forze dell’ordine e rappresentano potenziali focolai di coronavirus”. “Per tale motivo i comuni di tutta Italia devono istituire il numero chiuso presso strade, piazze, litorali e luoghi dove possono registrarsi assembramenti, regolando i flussi in base alla capienza dei luoghi pubblici, e i Prefetti devono intervenire per imporre misure tese a garantire sicurezza e salute pubblica e limitare i rischi di contagio, incrementando i controlli sul territorio contro i party clandestini – prosegue Rienzi – In caso contrario i sindaci saranno denunciati dal Codacons in Procura per il reato di concorso in epidemia colposa”.

AL SERVIZIO DEI CITTADINI
Finalmente il sogno di ritagliare uno spazio nel web, creato dai consumatori per i consumatori, diventa realtà.
Una finestra aperta al dialogo con i cittadini
che consentirà agli operatori dell'associazione consumeristica di monitorare costantemente i servizi pubblici nel capoluogo pugliese.
Il comma 461 e la cultura e della partecipazione
Tale norma dà il via a una grande rivoluzione sociale e culturale, oltre che giuridica, perché afferma e impone (per la prima volta in Italia) la partecipazione attiva e diretta dei cittadini (individualmente e collettivamente intesi) ai processi che regolano e controllano l'erogazione dei servizi pubblici in ambito locale