SANREMO: CODACONS BOCCIA PROTOCOLLO RAI E CHIEDE A CTS DI VI


04/02/2021

SANREMO: CODACONS BOCCIA PROTOCOLLO RAI E CHIEDE A CTS DI VIETARE KERMESSE FESTIVAL NON E’ SOLO ALL’ARISTON MA COINVOLGE TUTTA LA CITTA’ DI SANREMO. IMPOSSIBILE GARANTIRE MISURE OVUNQUE ED EVITARE ASSEMBRAMENTI Apprezziamo lo sforzo fatto dalla Rai nel tentativo di tutelare la sicurezza nel corso del prossimo Festival di Sanremo, ma riteniamo che nemmeno il corposo protocollo presentato dall’azienda al Comitato Tecnico Scientifico possa garantire la salute pubblica. Lo afferma il Codacons, dopo la pubblicazione del contenuto del protocollo anti-Covid presentato dalla Rai, con misure rigide per cantanti e dipendenti. “Il vero problema è che il Festival non si svolge solo all’Ariston, ma coinvolge tutta la città di Sanremo e attira un numero enorme di cittadini, giornalisti e fans che si riversano nel piccolo comune nei giorni della kermesse, dando vita ad assembramenti incontrollabili – spiega il presidente Carlo Rienzi – Anche nel caso in cui il protocollo potesse fornire certezze sul rispetto delle misure anti-Covid sul palco, nel backstage o nei camerini, non può certo offrire garanzie su ciò che avviene fuori dal teatro Ariston, ed è impensabile rendere il comune di Sanremo interamente zona rossa per consentire lo svolgimento della manifestazione”. “Per tale motivo chiediamo al Cts di pronunciarsi contro l’opportunità di far svolgere il Festival in piena pandemia, e ribadiamo la necessità di rimandare l’evento ad altra data, nell’interesse della collettività” – conclude Rienzi.

AL SERVIZIO DEI CITTADINI
Finalmente il sogno di ritagliare uno spazio nel web, creato dai consumatori per i consumatori, diventa realtà.
Una finestra aperta al dialogo con i cittadini
che consentirà agli operatori dell'associazione consumeristica di monitorare costantemente i servizi pubblici nel capoluogo pugliese.
Il comma 461 e la cultura e della partecipazione
Tale norma dà il via a una grande rivoluzione sociale e culturale, oltre che giuridica, perché afferma e impone (per la prima volta in Italia) la partecipazione attiva e diretta dei cittadini (individualmente e collettivamente intesi) ai processi che regolano e controllano l'erogazione dei servizi pubblici in ambito locale