EX ILVA: PROCESSO VA VERSO CONCLUSIONE. CODACONS CHIEDERA’ P


21/01/2021

EX ILVA: PROCESSO VA VERSO CONCLUSIONE. CODACONS CHIEDERA’ PENE ESEMPLARI PER IMPUTATI INTANTO TAR DEL LAZIO RIGETTA LA RICHIESTA DI PROROGA PRESENTATA DA ARCELORMITTAL: I MICIDIALI NASTRI CON LE POLVERI TOSSICHE DOVRANNO ESSERE COPERTI ENTRO LA DATA DEL 31 GENNAIO DENUNCIA CONTRO INVITALIA PER AVER NEGATO ACCESSO AL CONTRATTO TRA ARCELORMITTAL E LO STATO Si avvia alla conclusione il processo “Ambiente Svenduto” in corso dinanzi alla Corte d’Assise di Taranto. Il prossimo 1 febbraio si terrà l’arringa conclusiva del pubblico ministero Buccoliero, dopo il quale interverranno gli avvocati del Codacons, le vittime dell’Ilva e, infine, i difensori degli imputati. Nel corso dell’udienza finale il Codacons chiederà pene esemplari per il gravissimo reato di disastro ambientale, e indennizzi per le vittime dell’inquinamento ambientale, alcune delle quali – ben 3 parti civili del processo – sono decedute senza ottenere giustizia. Intanto oggi il Tar del Lazio ha rigettato la richiesta di proroga delle coperture dei nastri trasportatori presentata da ArcelorMittal, ritenendo che: “relativamente al termine di scadenza del 31 gennaio 2021, proprio in considerazione delle sopra esposte circostanze, osserva il Collegio che detto termine è stato sostanzialmente confermato anche dalle valutazioni espresse nella conferenza di servizi decisoria, dovendo la società assicurare il rispetto del raggiungimento del 93% della chiusura dei nastri in quota – termine, questo, condiviso dalla stessa ricorrente –, residuando, quindi, una percentuale esigua di lavorazioni, puntualmente indicate nella conferenza di servizi, scaturita dalla più approfondita istruttoria svolta dalla stessa amministrazione – in specie per quanto attiene alla valutazione: dell’analisi previsionale circa lo stato di avanzamento mensile delle attività di chiusura dei nastri, dei dati concernenti il raffronto tra il differente livello di complessità delle lavorazioni, dell’impatto ambientale e sanitario determinato dal differimento di frazioni di lavorazioni, dell’adeguatezza delle misure di mitigazione e prescrittive imposte, delle esigenze produttive con precipuo riferimento alle conseguenze che deriverebbero dal fermo di un altoforno e della inesigibilità di talune delle misure originariamente stabilite; ritenuto che la difesa della ricorrente, relativamente al sopra indicato termine, ha rappresentato nella discussione in udienza camerale rischi potenziali riferiti ad ulteriori autonome iniziative meramente prospettate, difettando, dunque, il connotato della stessa attualità del pregiudizio; Ritenuto che, pertanto, rispetto alla prescrizione del termine del 31 gennaio 2021 ed avendo riguardo alle descritte circostanze, non si valutano attualmente più sussistenti le esigenze cautelari; Ritenuto, dunque, di accogliere parzialmente la domanda cautelare, nei termini sopra indicati, ferma l’osservanza di tutte le misure interinali già imposte nelle more della definizione del giudizio nel merito e salvo l’esito dell’obbligatorio decreto conclusivo da parte del Ministro”. Il Codacons, infine, annuncia una denuncia alla Procura della Repubblica di Taranto contro Invitalia, per il rifiuto illegittimo di fornire all’associazione il contratto siglato tra lo Stato Italiano e ArcelorMittal sull’acciaieria di Taranto.

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che consentirà agli operatori dell'associazione consumeristica di monitorare costantemente i servizi pubblici nel capoluogo pugliese.
Il comma 461 e la cultura e della partecipazione
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