TURISMO, CODACONS: BONUS VACANZE SI E’ RIVELATO UN FLOP E NO


15/01/2021

TURISMO, CODACONS: BONUS VACANZE SI E’ RIVELATO UN FLOP E NON HA AIUTATO SETTORE, MA ANCHE IMPRESE RESPONSABILI DELLA CRISI INDISPENSABILE FAR RIPARTIRE TURISMO INTERNO I dati disastrosi sul turismo in Italia diffusi oggi dimostrano come gli interventi finora attuati dal Governo per sostenere il settore, a partire dal bonus vacanze, si siano rivelati fallimentari. Prima i voucher come unica forma di rimborso di viaggi e vacanze annullate e poi il bonus vacanze si sono rivelati provvedimenti inadeguati a sostenere il settore del turismo, come dimostrano i dati di Bankitalia e delle varie associazioni di categoria – spiega il Codacons – Una parte delle responsabilità di tale crisi è da attribuire alle stesse imprese del comparto che, con la complicità del Governo, hanno calpestato i diritti dei consumatori non riconoscendo loro i rimborsi previsti per legge in caso di cancellazione di pacchetti e vacanze, spingendo molti cittadini a non organizzare nuovi viaggi nel 2020, quando ancora era possibile spostarsi in totale libertà. Anche sul fronte del bonus vacanze si sono registrati problemi a non finire che hanno danneggiato lo stesso settore del turismo: l’incentivo è stato infatti accettato solo dal 14% delle strutture ricettive presenti in Italia, ma molti esercenti hanno vincolato la sua fruizione a tetti di spesa minimi e soggiorni lunghi, limitando i diritti dei consumatori e vanificando gli effetti del sussidio. Per risollevare le sorti del comparto e di tutto l’indotto è necessario far ripartire il turismo interno, appena sarà possibile, attraverso misure che spingano gli italiani a viaggiare nel nostro paese, creando tutto l’anno occasioni per visitare le tante bellezze del territorio – conclude il Codacons.

AL SERVIZIO DEI CITTADINI
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che consentirà agli operatori dell'associazione consumeristica di monitorare costantemente i servizi pubblici nel capoluogo pugliese.
Il comma 461 e la cultura e della partecipazione
Tale norma dà il via a una grande rivoluzione sociale e culturale, oltre che giuridica, perché afferma e impone (per la prima volta in Italia) la partecipazione attiva e diretta dei cittadini (individualmente e collettivamente intesi) ai processi che regolano e controllano l'erogazione dei servizi pubblici in ambito locale