WIND, INCHIESTA DELLA PROCURA SU SERVIZI NON RICHIESTI: CODA


15/01/2021

WIND, INCHIESTA DELLA PROCURA SU SERVIZI NON RICHIESTI: CODACONS SI ATTIVA A TUTELA DEGLI UTENTI INGANNATI ASSOCIAZIONE SI COSTITUISCE PARTE OFFESA E METTE A DISPOSIZIONE MODULO CON CUI CLIENTI WIND POSSONO CHIEDERE RISARCIMENTO Sulla truffa dei servizi non richiesti attivati da Wind ai propri clienti, su cui indaga la Procura di Milano e che ha portato il Gip a disporre sequestri per complessivi 38 milioni di euro, interviene oggi il Codacons, che scende in campo per far ottenere ai clienti della compagnia telefonica il risarcimento delle somme indebitamente sottratte e dei danni subiti. Dalle carte dell’inchiesta è emersa l’esistenza di una vera e propria formula per truffare gli utenti, che vede coinvolti operatori telefonici, società produttrici di contenuti e piattaforme tecnologiche, che attivavano sulle Sim degli utenti servizi a pagamento come oroscopi, meteo, giochi, ecc., non richiesti e attraverso banner ingannevoli – spiega l’associazione – Una truffa quella dei servizi a sovraprezzo più volte denunciata dal Codacons nel corso degli anni, e solo nel 2018 costata 1,5 miliardi di euro agli utenti italiani. Soldi che ora dovranno essere restituiti ai consumatori: in tal senso l’associazione si costituisce parte offesa nell’inchiesta della Procura, e pubblicherà domani sul proprio sito internet il modulo attraverso il quale tutti i clienti Wind che si sono visti attivare servizi a pagamento non richiesti, potranno chiedere il risarcimento per i danni subiti e diventare parte civile nel caso di un eventuale processo.

AL SERVIZIO DEI CITTADINI
Finalmente il sogno di ritagliare uno spazio nel web, creato dai consumatori per i consumatori, diventa realtà.
Una finestra aperta al dialogo con i cittadini
che consentirà agli operatori dell'associazione consumeristica di monitorare costantemente i servizi pubblici nel capoluogo pugliese.
Il comma 461 e la cultura e della partecipazione
Tale norma dà il via a una grande rivoluzione sociale e culturale, oltre che giuridica, perché afferma e impone (per la prima volta in Italia) la partecipazione attiva e diretta dei cittadini (individualmente e collettivamente intesi) ai processi che regolano e controllano l'erogazione dei servizi pubblici in ambito locale