EX ILVA: DOMANI IL TAR DI LECCE DECIDE SULL’ORDINANZA DEL SI


14/12/2020

EX ILVA: DOMANI IL TAR DI LECCE DECIDE SULL’ORDINANZA DEL SINDACO MELUCCI CONTRO LE EMISSIONI INQUINANTI IL CODACONS SARA’ AL FIANCO DEL COMUNE DI TARANTO PER DIFENDERE SALUTE E SICUREZZA DELLA CITTA’ ECCO I DATI IMPRESSIONANTI SULL’AUMENTO DELL’INQUINAMENTO DELL’ARIA IN CITTA’ Il Tar di Lecce deciderà domani sul ricorso presentato da ArcelorMittal contro l’ordinanza firmata dal sindaco di Taranto Rinaldo Melucci il 27 febbraio scorso e che imponeva ad ArcelorMittal e Ilva in amministrazione straordinaria di individuare e risolvere entro 30 giorni le criticità delle emissioni e, in difetto di adempimento, di procedere entro i successivi 30 giorni alla fermata degli impianti dell’area a caldo. Al fianco del Comune interverrà il Codacons che a Taranto difende le vittime dell’Ilva nel processo penale dinanzi alla Corte d’Assise. L’associazione ha depositato al Tar gli ultimi allarmanti dati sull’inquinamento della città, che attestano come nel 2020 si sia registrato un incremento del +128% di benzene nell’aria rispetto al 2019, che raggiunge il livello record del +215% nel perimetro dello stabilimento siderurgico. In crescita del +48% il PM10, +30% per PM 2,5. “Si tratta di sostanze cancerogene pericolosissime per la salute umana, che il Tar non può certo ignorare – afferma il presidente Carlo Rienzi – ArcelorMittal ha ottenuto di scaricare sullo Stato tutte le misure di messa in sicurezza della fabbrica ma l’accordo porterà solo ad aumentare i livelli di inquinamento senza alcun effetto positivo sull’occupazione”.

AL SERVIZIO DEI CITTADINI
Finalmente il sogno di ritagliare uno spazio nel web, creato dai consumatori per i consumatori, diventa realtà.
Una finestra aperta al dialogo con i cittadini
che consentirà agli operatori dell'associazione consumeristica di monitorare costantemente i servizi pubblici nel capoluogo pugliese.
Il comma 461 e la cultura e della partecipazione
Tale norma dà il via a una grande rivoluzione sociale e culturale, oltre che giuridica, perché afferma e impone (per la prima volta in Italia) la partecipazione attiva e diretta dei cittadini (individualmente e collettivamente intesi) ai processi che regolano e controllano l'erogazione dei servizi pubblici in ambito locale