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14/12/2020
A.MITTAL, CODACONS ATTACCA CARLO CALENDA: DA LUI PAROLE SENZA VERGOGNA
COME MINISTRO FU RESPONSABILE DELLA SVENDITA DELL’ILVA AD ARCELORMITTAL. SUA PROCEDURA CONTESTATA ANCHE DA AVVOCATURA DI STATO
INTANTO TAR DI LECCE DECIDERA’ IL 15 DICEMBRE SU RICORSO CONTRO ORDINANZA COMUNALE
Durissimo il Codacons contro Carlo Calenda che, del tutto a sproposito, è intervenuto per criticare l’accordo tra Invitalia e ArcelorMittal.
Calenda dovrebbe solo tacere e chiedere scusa ai cittadini di Taranto e ai parenti delle vittime decedute a causa dell’inquinamento prodotto dall’acciaieria – afferma l’associazione – Il dossier Ilva rappresenta infatti il più grande fallimento (uno dei tanti collezionati dal leader di Azione) dell’ex Ministro dello sviluppo economico, e la situazione attuale in cui versa la città è una sua precisa responsabilità.
La procedura che ha portato alla “svendita” dell’Ilva ad ArcelorMittal è stata fortemente voluta e gestita da Carlo Calenda, non senza errori e anomalie, come rivelato dalla stessa Avvocatura di Stato che ha bacchettato Calenda definendo testualmente il suo operato “un eccesso di potere sotto il profilo del non corretto perseguimento del fine pubblico e dello sviamento” – spiega il Codacons – L’intervento di Invitalia che sottoscriverà l’aumento di capitale di Am InvestCo è sicuramente sbagliato, ma Calenda è l’ultimo soggetto che può commentare il caso, perché le sue parole fanno rivoltare nella tomba le troppe vittime dell’Ilva decedute a causa dell’incapacità dello Stato di tutelare la loro salute.
Il Codacons da 7 anni assiste gratuitamente 13 vittime dell’Ilva nel processo penale davanti alla Corte di Assise di Taranto e ora, davanti al Tar di Lecce e a quello del Lazio, combatte contro ArcelorMittal che chiede di annullare l’ordinanza del Sindaco di Taranto sulla sicurezza e rinviare i tempi di copertura dei micidiali cumuli di polveri tossiche. Il Tar di Lecce deciderà al riguardo il prossimo 15 dicembre e agli atti è stata depositata una spaventosa relazione tecnica che dimostra come l’acciaieria continui a immettere nell’aria in maniera allarmante sostanze cancerogene quali benzene, arsenico, diossine, cadmio e cromo.
Di seguito le sostanze nocive rilevate come da relazione depositata al Tar:
i) Il Benzene, classificato IARC come cancerogeno di gruppo 1. La OMS dichiara che “il benzene è cancerogeno per gli esseri umani e non può essere raccomandato nessun livello sicuro di esposizione”, quindi anche la più piccola esposizione aumenta il rischio di tumore nella popolazione. I tumori associati all’esposizione a benzene sono principalmente leucemia mieloide acuta, leucemia acuta non linfocitica, leucemia acuta linfocitica, leucemia cronica linfocitica, mieloma multiplo e linfoma non-Hodgkin.
ii) Il benzo(a)pirene (BaP), classificato IARC come cancerogeno di gruppo 1. Anche in questo caso, anche la più piccola esposizione aumenta il rischio di tumore nella popolazione esposta.
Iii) Diossine e Furani (PCDD/F), classificato IARC come cancerogeno di gruppo 1 il composto 2,3,7,8-tetraclorodibenzo(para)diossina. L’esposizione comporta un incremento di rischio per tutti i siti tumorali (increased risk of cancer at all sites combined).
iv) PCB, sono 209 composti di cui 12 hanno caratteristiche chimico-fisiche e tossicologiche paragonabili a quelle di diossine e furani e sono perciò detti dioxin-like (PCBDL). La IARC ha classificato sia i PCB in generale che i PDBDL come cancerogeni per l’uomo di gruppo 1. In particolare, il meccanismo d’azione è sia genotossico che pro-cancerogeno e pertanto sono associati sia a cancerogenesi che a promozione e progressione di tumori già in atto. Anche la più piccola esposizione aumenta il rischio di tumore nella popolazione esposta.
v) Arsenico e i suoi composti inorganici, cancerogeni di gruppo 1 IARC. I tumori correlati all’esposizione ad arsenico sono principalmente polmone, vescica, pelle, rene, fegato, prostata.
vi) Cadmio e i suoi composti, cancerogeni di gruppo 1 IARC; i tumori correlati all’esposizione a cadmio sono principalmente polmone, rene e prostata.
Vii) Cromo VI e suoi composti, cancerogeni di gruppo 1 IARC. I tumori correlati all’esposizione a cromo VI sono principalmente polmone, naso e seni nasali;
Viii) Composti del nichel, cancerogeni di gruppo 1 IARC.
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