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10/12/2020
FEDEZ: QUERELLE CON CODACONS FINISCE IN PARLAMENTO
MINISTRO DELLA GIUSTIZIA BONAFEDE DOVRA’ RISPONDERE A DUE INTERROGAZIONI SU RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE DELLA PROCURA DI MILANO FIRMATA DA UNA FAN DEL RAPPER
La vicenda giudiziaria che vede coinvolto Fedez finisce all’attenzione del Parlamento. Sono state presentate infatti due interrogazioni parlamentari al Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, in merito ad un grave caso di incompatibilità da parte della Procura di Milano che ha rigettato la querela presentata dal Codacons contro il rapper, con una richiesta di archiviazione scritta da una fan e follower dei Ferragnez.
Nella prima interrogazione firmata dall’On. Antonino Germanà (Gruppo Misto) si legge:
“un provvedimento di archiviazione di una querela sporta dall’Associazione Codacons nel procedimento penale n. 13093/2020 R.G.N.R. nei confronti del rapper/influencer Federico Leonardo Lucia (in arte Fedez) è stato redatto per conto del pubblico ministero incaricato da una tirocinante del tribunale penale di Milano (dottoressa D. M.) non astenutasi dal compito assegnato nonostante fosse follower/fan del querelato e della consorte signora Chiara Ferragni;
la tirocinante potrebbe aver scritto la minuta di archiviazione influenzata dalla sua predilezione per Fedez e consorte, violando, in tal modo, quel principio di imparzialità che deve sempre essere rispettato da chi opera nella pubblica amministrazione e, in particolar modo, nel sistema giudiziario”.
Una seconda interrogazione a firma dell’On. Vittorio Sgarbi afferma invece:
“è emersa recentemente la vicenda di un provvedimento di archiviazione predisposto da una tirocinante presso il Tribunale di Milano evidentemente «follower» del soggetto querelato, come risulta dai social;
in considerazione di ciò, l’interrogante solleva il ragionevole dubbio che, ad oggi, manchi un efficiente sistema di controllo, regolamentazione e sanzione delle ipotesi in cui l’apprezzamento giuridico e fattuale di competenza di chi deve esercitare l’azione penale (ma medesimi rilievi valgono per l’organo giudicante) possa essere «influenzato» dai social network e dai rapporti influencer/follower/like”.
Domande alle quali ora il Ministro Bonafede dovrà fornire adeguate risposte, poiché in un sistema giudiziario basato sull’imparzialità e sulla neutralità, è impensabile che un atto giudiziario sia scritto da un fan del querelato o da un soggetto che ha rapporti sui social network col denunciato – conclude il Codacons.
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