A.MITTAL: DOPO ENNESIMO INCIDENTE IN ACCIAIERIA CODACONS PRE


19/11/2020

A.MITTAL: DOPO ENNESIMO INCIDENTE IN ACCIAIERIA CODACONS PRESENTA NUOVA ISTANZA A PROCURA E CORTE D’ASSISE CHIESTO SEQUESTRO IMPIANTI E STOP DEPOSIZIONI IMPUTATI Dopo l’ennesimo incidente avvenuto presso lo stabilimento ArcelorMittal di Taranto, dove lo scorso 15 novembre l’incendio di un nastro trasportatore ha provocato una densa colonna di fumo, il Codacons ha presentato una nuova istanza alla Procura e alla Corte d’Assise di Taranto, dove si chiede il sequestro degli impianti e la sospensione delle deposizioni degli imputati nel processo “Ambiente Svenduto”. L’episodio riporta alla ribalta il problema della sicurezza all’interno dell’acciaieria – spiega il Codacons – Solo pochi giorni fa il perito degli imputati nel processo “Ambiente Svenduto”, Ing. Fruttuoso, si affannava a spiegare ai giudici popolari della Corte di Assise che il grave incidente accaduto il 25 agosto del 2012, che l’accusa considera un evento di disastro ambientale, fu provocato non dall’Ilva ma dallo Spirito Santo. Alla luce dei nuovi fatti, simili affermazioni appaiono svianti e lesivi dei diritti dei cittadini di Taranto e della città, e pertanto il Codacons, con una nuova istanza, ha chiesto alla Procura di Taranto il sequestro degli impianti ArcelorMittal e alla Corte di Assise di non consentire più interrogatori da parte dei difensori degli imputati, il cui fine abnorme è quello di far credere che l’azienda non ha responsabilità negli incidenti di questi anni.

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