COVID: SE LOCKDOWN PER OVER-70 CODACONS RICORRERA’ AL TAR


03/11/2020

COVID: SE LOCKDOWN PER OVER-70 CODACONS RICORRERA’ AL TAR MISURA SAREBBE INCOSTITUZIONALE E DISCRIMINATORIA, E DESTINATA A SICURA BOCCIATURA IN TRIBUNALE DIVIETO DI SPOSTAMENTI PER ANZIANI CONFIGURA INACCETTABILE VIOLENZA PRIVATA. GERIATRI BOCCIANO ISOLAMENTO: E’ PIU’ PERICOLOSO DEL COVID Qualsiasi misura limitativa della libertà di spostamento per gli anziani sarà impugnata dal Codacons al Tar del Lazio, e cadrebbe inesorabilmente dinanzi la giustizia. Lo afferma l’associazione dei consumatori, bocciando senza mezzi termini l’ipotesi di lockdown per i cittadini ultra70enni. “L’idea di istituire lockdown anagrafici per contrastare l’emergenza Covid è non solo ridicola e inutile, ma totalmente incostituzionale e discriminatoria – spiega il presidente Carlo Rienzi – L’art. 3 della Costituzione stabilisce che tutti gli individui sono uguali senza distinzioni di condizioni personali e sociali, quindi senza alcuna differenza tra cittadini in base all’età. Basterebbe questo principio per far decadere qualsiasi provvedimento teso ad isolare gli anziani”. “Si porrebbe poi il problema della discriminazione realizzata da un lockdown anagrafico, che configurerebbe veri e propri reati penali, come la violenza privata e l’abuso d’ufficio” – aggiunge Rienzi. Gli stessi medici, inoltre, hanno bocciato tale ipotesi, considerato che da un lato non risolverebbe le criticità degli ospedali italiani, dall’altro risulterebbe nella pratica impossibile garantire il totale isolamento dei cittadini più anziani, considerato che molti vivono con figli e nipoti. Senza contare che non tutti gli anziani sono fragili, mentre molti soggetti fragili non sono anziani. Non solo. La reclusione forzata per gli over70enni potrebbe avere effetti peggiori per la loro salute, con l’insorgenza di forme di depressione e perdita di massa muscolare che favorisce la fragilità. Per tale motivo, se il Governo dovesse adottare lockdown basati sull’età dei cittadini, il Codacons presenterebbe immediato ricorso al Tar contro il provvedimento, e una denuncia in Procura contro il Premier Conte per violenza privata e abuso di atti d’ufficio.

AL SERVIZIO DEI CITTADINI
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