TURISMO: CON COVID SOLO 60% IN VACANZA D’ESTATE


15/10/2020

TURISMO: CON COVID SOLO 60% IN VACANZA D’ESTATE CODACONS: CONFERMATO NOSTRO ALLARME. BONUS VACANZE NON HA AIUTATO TURISMO E SI E’ RIVELATO UN FLOP ORA SUBITO MISURE URGENTI PER SALVARE SETTORE L’indagine realizzata da Unioncamere e Isnart sull’impatto dell’emergenza Covid sulle vacanze estive degli italiani nel 2020 conferma in pieno gli allarmi e i dati forniti dal Codacons circa la riduzione del numero di cittadini in villeggiatura, e il totale fallimento del bonus vacanze. “Solo il 60% dei cittadini è andato questa estate in vacanza, e l’indagine conferma non solo le mete indicate dal Codacons come destinazioni preferite dagli italiani (Puglia, Campania, Sicilia) ma anche la riduzione dei giorni di villeggiatura – spiega il presidente Carlo Rienzi – Quello che la ricerca però non dice, è che alberghi e strutture ricettive hanno boicottato il bonus vacanze, che si è rivelato a tutti gli effetti un flop, ostacolandone l’utilizzo da parte delle famiglie e di fatto impedendo a molti italiani di utilizzare l’incentivo per i propri soggiorni, con effetti negativi sul turismo”. “Gli allarmi delle organizzazioni di settore circa la crisi del turismo si moltiplicano di giorno in giorno, e servono misure urgenti per salvare il comparto e migliaia di aziende che vi lavorano – prosegue Rienzi – Per questo chiediamo di incentivare gli italiani a viaggiare nel nostro paese, attraverso una campagna di sconti e promozioni che interessi tutti gli aspetti di una vacanza, dai trasporti ai pernottamenti, passando per escursioni, visite e noleggi”.

AL SERVIZIO DEI CITTADINI
Finalmente il sogno di ritagliare uno spazio nel web, creato dai consumatori per i consumatori, diventa realtà.
Una finestra aperta al dialogo con i cittadini
che consentirà agli operatori dell'associazione consumeristica di monitorare costantemente i servizi pubblici nel capoluogo pugliese.
Il comma 461 e la cultura e della partecipazione
Tale norma dà il via a una grande rivoluzione sociale e culturale, oltre che giuridica, perché afferma e impone (per la prima volta in Italia) la partecipazione attiva e diretta dei cittadini (individualmente e collettivamente intesi) ai processi che regolano e controllano l'erogazione dei servizi pubblici in ambito locale