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24/03/2017
Bollette di luce e gas: i diritti (calpestati) dei consumatori ai tempi del mercato libero
Contratti attivati senza il consenso dell` utente, fatturazione di consumi vecchi di dieci anni, conguagli che per amor del vero sarebbe meglio chiamare salassi. La lista delle pratiche commerciali scorrette nella fornitura di luce e gas è lunga. Solo nel 2016, lo sportello per i consumatori dell` Autorità per l` energia ha ricevuto quasi 45mila reclami, che superano i 250 mila se si inizia a contare da dicembre 2009 , quando il servizio è stato attivato. L` impennata c` è stata nel 2014: in un solo anno si sono sfiorate le 120mila denunce allo sportello. Oggetto più frequente, non sorprende, proprio le fatturazioni e i contratti. Una giunga in cui per gli oltre 9 milioni di famiglie che oggi sono passate al mercato libero dell` energia elettrica e per i circa 6 milioni di utenze domestiche presenti in quello del gas non è facile destreggiarsi. Valeria Graziussi , avvocatessa che collabora da anni con il Codacons, ne sente ogni giorno di cotte e di crude. I casi più conosciuti sono quelli dei contratti di fornitura attivati senza l` ok dell` utente. " I dati personali e il consenso del consumatore vengono carpiti con l` inganno . Ci sono venditori porta a porta che si intrufolano nelle case e iniziano a fare domande, con la promessa di bollette più convenienti. In diversi casi queste pratiche vengono messe in atto anche al telefono: il sì pronunciato dall` utente per confermare l` esattezza dei dati, per esempio, viene utilizzato in modo ingannevole come assenso all` attivazione della fornitura". Oggi però non è più possibile concludere contratti solo al telefono: "Devono essere sempre confermati da un documento cartaceo firmato dall` utente. E proprio quando in seguito a reclami chiediamo la copia cartacea ai gestori, spesso non ne sono in possesso. E qui casca l` asina, perché il contratto si rivela non valido". Ma il repertorio delle truffe in cui può incappare il consumatore è ampio: "In diversi casi il gestore fattura consumi più vecchi di 5 anni, che in realtà sono prescritti e dunque non più richiedibili . In altri si emettono per molto tempo fatture basate sui consumi presunti, per poi presentarsi dal consumatore dopo anni con un conguaglio altissimo . In altri casi ancora le aziende ostacolano il diritto di recesso degli utenti, facendo finta di non aver ricevuto la lettera di disdetta". A giugno 2016 l` Antitrsut ha sanzionato per oltre 14,5 milioni di euro i cinque big dell` energia Acea, Edison, Eni, Enel Energia ed Enel Servizio Elettrico. Sanzioni di recente ci sono state anche per HeraComm, Geko (ex Beetwin) e Green Network. "I provvedimenti riguardano i meccanismi di fatturazione e le ripetute richieste di pagamento per bollette non corrispondenti a consumi effettivi, nonché gli ostacoli frapposti alla restituzione dei rimborsi", ha fatto sapere l` Autorità, chiarendo poi pochi mesi dopo che "le procedure adottate dalle società citate mirano d` ora in avanti ad assicurare un consenso consapevole all` attivazione di una nuova fornitura". Le aziende sanzionate si sono assunte impegni precisi nei confronti dell` Antitrsut e dopo la stangata sembra che stiano facendo i compiti a casa . Ma intanto sono in corso "procedimenti volti ad accertare eventuali violazioni del Codice del Consumo" da parte di Estra Energie ed Estra Elettricità, Enegan e Iren Mercato. Un altro procedimento per inottemperanza delle indicazioni dell` Antitrust è in corso contro Green Network. A questi aspetti si aggiunge un` altra questione molto dibattuta: la scarsa trasparenza nei confronti dell` utente sui propri consumi, anche nell` epoca dei contatori elettronici . "Non possiamo pensare che una persona debba scendere in cantina a leggere i kilowattora consumati. È necessario comunicare con il consumatore in base a parametri chiari e comprensibili, come gli euro spesi", spiega Roberto Napoli , esperto di temi energetici e già docente del Politecnico di Torino. "Alle bacchettate dell` Europa sul tema, l` Italia ha risposto che i cittadini possono fare richiesta dei dati. Ma perché impelagarsi in procedure burocratiche quando con un` App le persone potrebbero monitorare i dati dei propri consumi? Dati che tra l` altro sono degli utenti e non dei gestori". Su questi temi sta lavorando anche la Commissione europea, che a luglio 2015 in una comunicazione alle altre istituzioni comunitarie ha lanciato un programma di azioni per tutelare i consumatori, realizzare nel concreto le reti intelligenti e attuare un` efficace protezione dei dati che si genereranno con la creazione di smart grid. L` iniziativa propone un "New Deal per i consumatori energetici", ma in Italia, fa notare ironico il professor Napoli, questo tende piuttosto "ad assumere le sembianze di un New Peel , nel senso che le tasche dei consumatori vengono sempre più pelate da azioni per lo meno confusette e birichine".
(Fonte Codacons Nazionale)
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