ISTAT, INCIDENTI STRADALI: PROVENTI SANZIONI DEVONO ESSERE D


24/07/2020

ISTAT, INCIDENTI STRADALI: PROVENTI SANZIONI DEVONO ESSERE DESTINATI A SICUREZZA STRADALE CODACONS ANNUNCIA ISTANZA D’ACCESSO PER CONOSCERE DESTINAZIONE DEI FONDI DERIVANTI DALLE MULTE STRADALI. IN CASO DI USI ILLECITI PRONTI A DENUNCE COME A ROMA I proventi delle multe stradali devono essere destinati alla sicurezza stradale e al potenziamento dei controlli da parte delle forze dell’ordine, e non possono essere utilizzati dai comuni per fare cassa. Lo afferma il Codacons, commentando i dati sugli incidenti stradali e sulle sanzioni in Italia diffusi oggi dall’Istat. “Vogliamo sapere come le amministrazioni comunali abbiano speso nel 2019 i proventi derivanti dalle sanzioni per violazioni al Codice della strada, e se i fondi siano stati utilizzati per i fini previsti dalla legge – spiega il Presidente Carlo Rienzi – In tal senso presenteremo una istanza d’accesso per conoscere i dettagli di spesa, e siamo pronti a rivolgerci alle Procure in caso di irregolarità”. L’art. 208 del Codice della strada stabilisce infatti in modo preciso come una quota pari al 50% dei proventi spettanti agli enti locali e provenienti delle sanzioni amministrative pecuniarie debba essere destinata “a interventi di sostituzione, di ammodernamento, di potenziamento, di messa a norma e di manutenzione della segnaletica delle strade di proprietà dell’ente” e “potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale”. Troppo spesso però i Comuni utilizzano tali fondi per coprire buchi di bilancio a tutto danno degli automobilisti e della sicurezza stradale, ricorrendo a strumenti automatici come Ztl, Photored e autovelox per incrementare il numero di sanzioni e ingrassare le proprie casse. E proprio a Roma, grazie ad un dossier presentato dal Codacons, la Procura indaga su Campidoglio e Municipi, dopo che i documenti prodotti dall’associazione hanno evidenziato come i soldi delle multe finivano per finanziare spese diverse da quelle previste dal Codice, come mobilio, articoli di cancelleria e addirittura la pulizia delle divise dei Vigili urbani.

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