POS: DA DOMANI SCATTA OBBLIGO, MA E’ COLOSSALE BUFALA A DANN


30/06/2020

POS: DA DOMANI SCATTA OBBLIGO, MA E’ COLOSSALE BUFALA A DANNO DEI CITTADINI DALLA NORMA SPARISCONO SANZIONI PER ESERCENTI CHE NON ACCETTANO PAGAMENTI CON CARTA. GOVERNO E PARLAMENTO CEDONO A LOBBY DEI COMMERCIANTI Nessun cambiamento da domani sul fronte del Pos e dei pagamenti elettronici in Italia, e ancora una volta i cittadini vengono gabbati dalle decisioni di Governo e Parlamento. Come noto dall’1 luglio scattano le misure del Decreto Fiscale che introducono novità sul fronte dei limiti al contante e uso del Pos – spiega il Codacons – Una norma pensata per incentivare l’uso di strumenti di pagamento elettronici e contrastare l’evasione, che inizialmente prevedeva sanzioni nei confronti di esercenti e professionisti che rifiutavano i pagamenti con Pos. Tuttavia, in fase di conversione in legge, l’art. 23 del decreto legge 26 ottobre 2019, n. 124 – che prevedeva multe in caso di mancata accettazione di carte di credito e bancomat – è stato eliminato, con la conseguenza che da domani dotarsi di Pos e accettare o meno pagamenti elettronici sarà ancora a discrezione dell’esercente, e nulla cambierà rispetto al passato, considerato che l’obbligo del Pos esiste in Italia già dal 2014. “Ancora una volta Governo e Parlamento cedono alla lobby dei commercianti, che ha fatto pressioni per eliminare le sanzioni a carico degli esercenti – afferma il presidente Carlo Rienzi – Questo significa che da domani sul fronte Pos non cambierà nulla, i negozianti potranno continuare a rifiutarlo e i consumatori non potranno né protestare né denunciare, in quanto a fronte di un obbligo lo Stato ha pensato bene di non prevedere alcuna sanzione per i trasgressori”. Fonte: Codacons.it

AL SERVIZIO DEI CITTADINI
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Una finestra aperta al dialogo con i cittadini
che consentirà agli operatori dell'associazione consumeristica di monitorare costantemente i servizi pubblici nel capoluogo pugliese.
Il comma 461 e la cultura e della partecipazione
Tale norma dà il via a una grande rivoluzione sociale e culturale, oltre che giuridica, perché afferma e impone (per la prima volta in Italia) la partecipazione attiva e diretta dei cittadini (individualmente e collettivamente intesi) ai processi che regolano e controllano l'erogazione dei servizi pubblici in ambito locale