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24/02/2017
Vendite flop, cala la spesa perla tavola
i dati istat sul commercio: boom dei discount, chiudono i piccoli negozi
MILANO L` ITALIA dei consumi al dettaglio resta al palo. L` attesa ripresa del carrello della spesa delle famiglie non c` è stata e anzi il 2016 si è chiuso con un dicembre, il mese dello shopping natalizio, peggiore di quello del 2015. L` Istat rileva «una flessione generalizzata delle vendite al dettaglio»: -0,5% in valore e -0,7 in volume rispetto a novembre (-0,2 e -0,6% su base annua). Così il bilancio totale registra un modesto +0,1% che diventa -0,3% guardando ai volumi. Segno che gli italiani hanno ridotto ulteriormente il budget della spesa e ormai i tagli riguardano anche la tavola con un preoccupante, secondo Coldiretti, aumento degli acquisti di alimentari a basso prezzo (scelti da una famiglia su 4). E ben 16 milioni di italiani, avverte Cia-Agricoltori, hanno ridotto gli acquisti di carne, 10 quelli di pesce e 3,5 quelli di ortofrutta. La conferma che si cercano prodotti low cost viene dal più 2% delle vendite nei discount, mentre non brillano i supermercati (+0,2) e ipermercati (-0,5). A SOFFRIRE più di tutti sono le piccole botteghe che hanno perso l` 1,8% delle vendite, un miliardo in meno. E 25mila hanno dovuto chiudere. Per questo il presidente di Confesercenti, Massimo Vivoli, chiede un sostegno alle attività commerciali di vicinato, l` estensione della cedolare secca alle locazioni e la riduzione delle tasse. In questi anni di crisi, denuncia il Codacons, la spesa delle famiglie si è ridotta di 80 miliardi e, avverte il presidente di Federdistribuzione, Giovanni Cobolli Gigli, i consumi restano frenati dal «senso generale di incertezza e preoccupazione per il futuro». In più, aggiunge Confcommercio, all` atteggiamento prudente delle famiglie si aggiunge l` effetto negativo dell` inflazione importata. A gennaio c` è stata infatti un` inaspettata ripresa del costo della vita con un aumento tendenziale dell` 1% (il più alto da 3 anni e mezzo), pari, per Adusbef e Federconsumatori, a 296 euro per famiglia. MA I PREZZI sono tornati a salire senza una reale ripresa riducendo ancora il potere d` acquisto. Così, avvicinandosi l` obiettivo del 2% di inflazione, la Bce potrebbe allentare la politica monetaria espansiva e magari cominciare a pensare a un graduale rialzo dei tassi che renderebbe più cari mutui, prestiti e finanziamento del debito pubblico. Peggiorando ancora di più le cose per l` Italia e gli italiani.
(Fonte Codacons Nazionale)
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