CODICE STRADA: M5S, BASTA SMARTPHONE E SANZIONI PIÙ SEVERE


19/07/2019

15 Luglio 2019 CODICE STRADA: M5S, BASTA SMARTPHONE E SANZIONI PIÙ SEVERE CODACONS: NON BASTA. SERVE RITIRO DELLA PATENTE A VITA PER CHI USA SOCIAL NETWORK ALLA GUIDA E CONTROLLI A TAPPETO SULLE STRADE NELL’ULTIMO PERIODO ESCALATION DI INCIDENTI CAUSATI DA VIDEO E DIRETTE PUBBLICATE SUI SOCIAL Le modifiche al Codice della strada oggi all’esame della Camera sono per il Codacons insufficienti, e non bastano a garantire maggiore sicurezza sulle strade italiane. Lo afferma l’associazione dei consumatori, commentando le dichiarazioni del Movimento 5 Stelle che ha parlato di inasprimento delle sanzioni per i trasgressori. “Nell’ultimo periodo si è registrata in Italia una escalation di incidenti stradali causati da automobilisti che pubblicano video e dirette sui social network mentre si trovano alla guida, incidenti che purtroppo hanno spesso conseguenze tragiche – spiega il presidente Carlo Rienzi – Per tale motivo il solo inasprimento delle pene non basta: serve il ritiro a vita della patente per chi usa i social network alla guida, l’incriminazione automatica degli automobilisti trasgressori per il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti, e controlli a tappeto sulle strade specie nei weekend e in prossimità di discoteche e punti di ritrovo dei giovani”. Solo infatti incrementando in modo efficace le pene ed i controlli sarà possibile registrare effetti positivi sul fronte della sicurezza stradale; in assenza di simili interventi, qualsiasi modifica del Codice della strada sarà un inutile palliativo – conclude il Codacons. Fonte: www.codacons.it

AL SERVIZIO DEI CITTADINI
Finalmente il sogno di ritagliare uno spazio nel web, creato dai consumatori per i consumatori, diventa realtà.
Una finestra aperta al dialogo con i cittadini
che consentirà agli operatori dell'associazione consumeristica di monitorare costantemente i servizi pubblici nel capoluogo pugliese.
Il comma 461 e la cultura e della partecipazione
Tale norma dà il via a una grande rivoluzione sociale e culturale, oltre che giuridica, perché afferma e impone (per la prima volta in Italia) la partecipazione attiva e diretta dei cittadini (individualmente e collettivamente intesi) ai processi che regolano e controllano l'erogazione dei servizi pubblici in ambito locale