TLC: BOLLETTE A 28 GIORNI, RESPINTI RICORSI COMPAGNIE


13/07/2019

12 Luglio 2019 TLC: BOLLETTE A 28 GIORNI, RESPINTI RICORSI COMPAGNIE VITTORIA DEI CONSUMATORI E DEL CODACONS CHE ERA INTERVENUTO IN GIUDIZIO. ORA COMPAGNIE DEVONO RIMBORSARE TRA I 30 E I 50 EURO AD UTENTE MA ALCUNI OPERATORI HANNO GIOCATO D’ANTICIPO OFFRENDO SOLUZIONE ALTERNATIVE CHE POSSONO ESSERE POCO CONVENIENTI Una vittoria su tutti i fronti dei consumatori e del Codacons, associazione dalle cui denunce ad Agcom e Antitrust è nata tutta la vicenda delle bollette a 28 giorni. Lo afferma il presidente Carlo Rienzi, commentando la decisione del Consiglio di Stato che ha respinto i ricorsi presentati dalle compagnie telefoniche Vodafone, Wind-3 e Fastweb contro le decisioni del Tar relative alle bollette telefoniche a 28 giorni. Dinanzi al Consiglio di Stato era intervenuto proprio il Codacons, con un atto in cui si chiedeva ai giudici di Palazzo Spada di confermare le decisioni dell’Autorità e del Tar e di rigettare il ricorso degli operatori telefonici. “Ora si apre definitivamente la strada ai rimborsi diretti in favore degli utenti che – attraverso il meccanismo della compensazione dei giorni erosi con le fatturazioni future – dovrebbero ricevere un indennizzo quantificabile tra i 30 e i 50 euro ciascuno per le maggiori spese sostenute a causa dell’illegittima pratica delle bollette a 28 giorni – afferma il presidente Carlo Rienzi – Le compagnie telefoniche, come denunciato dal Codacons nei giorni scorsi, stanno giocando d’anticipo offrendo ai propri clienti indennizzi sottoforma di minuti e traffico internet gratis, ma i consumatori devono prestare massima attenzione: tali offerte sono infatti a costo zero per le società della telefonia e potrebbero non compensare il credito vantato dagli utenti per le fatturazioni a 28 giorni”. Fonte: www.codacons.it

AL SERVIZIO DEI CITTADINI
Finalmente il sogno di ritagliare uno spazio nel web, creato dai consumatori per i consumatori, diventa realtà.
Una finestra aperta al dialogo con i cittadini
che consentirà agli operatori dell'associazione consumeristica di monitorare costantemente i servizi pubblici nel capoluogo pugliese.
Il comma 461 e la cultura e della partecipazione
Tale norma dà il via a una grande rivoluzione sociale e culturale, oltre che giuridica, perché afferma e impone (per la prima volta in Italia) la partecipazione attiva e diretta dei cittadini (individualmente e collettivamente intesi) ai processi che regolano e controllano l'erogazione dei servizi pubblici in ambito locale