CODICE STRADA, STOP CELLULARE, CODACONS: SIAMO ALL’ASSURDO,


13/05/2019

8 Maggio 2019 CODICE STRADA, STOP CELLULARE, CODACONS: SIAMO ALL’ASSURDO, VERGOGNA! CELLULARE ALLA GUIDA SEMPRE PERICOLOSO, ANCHE SE SI CONTROLLA STRADA O SI CONSULTANO SOCIAL NETWORK PER FORZE DELL’ORDINE IMPOSSIBILE VERIFICARE A CHE SCOPO GUIDATORE USI CELLULARE Sul divieto dell’uso del cellulare alla guida siamo oramai all’assurdo. Lo afferma il Codacons, commentando le modifiche al divieto di utilizzo del telefonino in auto nell’ambito della riforma del Codice della strada all’esame della commissione Trasporti della Camera. E’ semplicemente vergognoso affermare che vi siano differenze a seconda del fatto che il cellulare venga usato per parlare o per chattare sui social network – spiega il Codacons – L’utilizzo del telefonino alla guida è sempre pericoloso perché crea distrazione in ogni caso, indipendentemente dal fatto che si invii un messaggio, si risponda ad una telefonata, o si consulti un social network o una mappa stradale. La riforma del Codice della strada, se verranno fissati paletti che limitano i divieti, perderà così qualsiasi utilità, e sarà del tutto impossibile per le forze dell’ordine sanzionare gli automobilisti colti col telefonino in mano, perché non potranno essere accertati i motivi che hanno determinato l’uso del cellulare alla guida. Pertanto, se sarà prevista nel Codice la possibilità di usare i telefonini per consultare social network e altre app, denunceremo i parlamentari responsabili della norma per attentato alla sicurezza dei trasporti, considerate le pesanti ripercussioni che la misura avrà sul fronte della sicurezza stradale – conclude l’associazione. Fonte: www.codacons.it

AL SERVIZIO DEI CITTADINI
Finalmente il sogno di ritagliare uno spazio nel web, creato dai consumatori per i consumatori, diventa realtà.
Una finestra aperta al dialogo con i cittadini
che consentirà agli operatori dell'associazione consumeristica di monitorare costantemente i servizi pubblici nel capoluogo pugliese.
Il comma 461 e la cultura e della partecipazione
Tale norma dà il via a una grande rivoluzione sociale e culturale, oltre che giuridica, perché afferma e impone (per la prima volta in Italia) la partecipazione attiva e diretta dei cittadini (individualmente e collettivamente intesi) ai processi che regolano e controllano l'erogazione dei servizi pubblici in ambito locale