ALITALIA: MEF, PREDISPOSTO ‘EVENTUALE’ INGRESSO


27/04/2019

24 Aprile 2019 ALITALIA: MEF, PREDISPOSTO ‘EVENTUALE’ INGRESSO CODACONS: NO A NUOVI SALVATAGGI DELLA COMPAGNIA CON SOLDI PUBBLICI, GOVERNO DISPONGA ANALISI COSTI-BENEFICI SU INGRESSO STATO IN ALITALIA Non accetteremo che nemmeno un euro dei soldi della collettività sia utilizzato a fondo perduto per salvare Alitalia, e siamo pronti ad impugnare al Tar e alla Commissione Europea qualsiasi atto del Governo che vada in tale direzione. Lo afferma il Codacons, criticando la norma del Decreto Crescita che consentirà “l’eventuale ingresso del Ministero dell’Economia e delle Finanze nel capitale sociale di Alitalia”. “Se lo Stato dovesse mettere altri soldi pubblici nella compagnia di bandiera, il conto per i cittadini diverrebbe astronomico – spiega il presidente Carlo Rienzi – Ad oggi Alitalia è costata, tra salvataggi, prestiti e altri interventi pubblici, la bellezza di 8,6 miliardi di euro solo negli ultimi dieci anni, un conto pari a 358 euro a famiglia: è come se ogni singolo italiano, neonati compresi, avesse sborsato 143 euro di tasca propria per il salvataggio della compagnia aerea”. Di fronte a tale numeri qualsiasi intervento pubblico per salvare Alitalia coi soldi degli italiani diverrebbe un abuso illecito e sarebbe impugnato dal Codacons al Tar e alla Commissione Ue per ottenerne l’annullamento – aggiunge l’associazione – Diffidiamo pertanto il Governo a realizzare una dettagliata analisi costi-benefici sull’ingresso dello Stato nella compagnia prima di adottare qualsiasi decisione che possa risultare una tragedia per le casse pubbliche. Fonte: www.codacons.it

AL SERVIZIO DEI CITTADINI
Finalmente il sogno di ritagliare uno spazio nel web, creato dai consumatori per i consumatori, diventa realtà.
Una finestra aperta al dialogo con i cittadini
che consentirà agli operatori dell'associazione consumeristica di monitorare costantemente i servizi pubblici nel capoluogo pugliese.
Il comma 461 e la cultura e della partecipazione
Tale norma dà il via a una grande rivoluzione sociale e culturale, oltre che giuridica, perché afferma e impone (per la prima volta in Italia) la partecipazione attiva e diretta dei cittadini (individualmente e collettivamente intesi) ai processi che regolano e controllano l'erogazione dei servizi pubblici in ambito locale