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14/05/2025
Importante risultato del Codacons nell’ambito della vicenda penale che dal 2015 coinvolge Taranto e i suoi cittadini e che ha ad oggetto numerosi eventi di morte e malattia che sarebbero stati causati tra il 1995 e il 2013 dai vecchi gestori dell’Ilva.
Il Gup presso il Tribunale di Potenza, dott. Francesco Valente, ha infatti ritenuto infondate tutte le eccezioni che miravano a far escludere dal processo l’associazione e i cittadini da questa rappresentati.
In particolare tra le oltre 50 pagine dell’ordinanza che confermano il Codacons come parte civile, si legge come il diritto a partecipare al processo sia da addebitare certamente alla “palese diffusività delle emissioni industriali dell’impianto medesimo… Tanto a maggior ragione alla luce dell’ampiezza dei loci commissi delieti indicato nell’editto accusatorio, ovvero i Comuni di Taranto e di Statte (TA)“. E ancora, con riferimento alle condotte contestate all’allora presidente della Regione Puglia, Vendola, “sono state proprio tali condotte costrittive presuntivamente poste in essere dei coimputati del capo CC) ad avere agevolato la protrazione del vastissimo danno ambientale prodotto dallo stabilimento siderurgico tarantino, impedendo o comunque seriamente ostacolando i controlli sulle relative emissioni e per tal via inibendo il doveroso intervento della P.A. a tutela dell’ambiente e della salute pubblica dei cittadini“.
La parola ora passa alla Procura della Repubblica che il 23 maggio, in udienza, rassegnerà le proprie conclusioni, poi sarà il momento delle parti civili e dei responsabili civili ed infine degli imputati – conclude il Codacons.
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