EX ILVA: CODACONS DI NUOVO CONTRO LA “FABBRICA DEL VELENI”


18/03/2025

ASSOCIAZIONE PARTE CIVILE IL 21 MARZO A POTENZA Si terrà il prossimo 21 marzo dinanzi al giudice dell’udienza preliminare di Potenza la riassunzione del processo “Ambiente svenduto”, quello nel quale alla famiglia Riva nonché ad altri ex apicali della fabbrica Ilva di Taranto è contestata, tra le altre accuse, quella di aver sversato nell’ambiente di Taranto (terra, aria, acqua) tonnellate di sostanze inquinanti dal 1995 al 2013, ciò determinando un aumento percentuale vertiginosamente anomalo dell’incidenza di malattie a danno dei cittadini nella zona di Taranto. Il Codacons, che fin dall’inizio della vicenda Ilva si batte affinché i cittadini tarantini ottengano giustizia, sarà presente nel procedimento come parte civile, assieme a numerose persone danneggiate (molti ormai eredi di persone morte per malattie che sarebbero causalmente connesse alle condotte contestate agli imputati) anche nuove rispetto a quelle costituitesi nei precedenti processi, che attraverso l’associazione rivendicheranno il danno che sarebbe stato arrecato dagli imputati ai quali, si ricorda, vengono contestati reati come disastro ambientale, associazione a delinquere e omicidio colposo. Si ricorda che nel primo grado già svoltosi a Taranto, gli imputati furono complessivamente condannati per i reati ascritti ad oltre 300 anni di carcere.

AL SERVIZIO DEI CITTADINI
Finalmente il sogno di ritagliare uno spazio nel web, creato dai consumatori per i consumatori, diventa realtà.
Una finestra aperta al dialogo con i cittadini
che consentirà agli operatori dell'associazione consumeristica di monitorare costantemente i servizi pubblici nel capoluogo pugliese.
Il comma 461 e la cultura e della partecipazione
Tale norma dà il via a una grande rivoluzione sociale e culturale, oltre che giuridica, perché afferma e impone (per la prima volta in Italia) la partecipazione attiva e diretta dei cittadini (individualmente e collettivamente intesi) ai processi che regolano e controllano l'erogazione dei servizi pubblici in ambito locale