|
17/12/2024
Riva, bisognoso divenuto più ricco che mai grazie all’Ilva e ora di nuovo accusato di aver avvelenato il territorio di mezza regione Puglia consapevolmente per anni, decide di non aspettare la decisione del Tribunale di Potenza o della suprema Corte di Cassazione che domani si riunirà per decidere sulle sorti della sentenza di annullamento di Taranto, e notificano alle vittime un decreto ingiuntivo. Oltre al danno, quindi, anche la beffa.
“Il loro comportamento ricorda tanto gli anni in cui hanno gestito l’Ilva in modo sconsiderato e consapevolmente finalizzato a inquinare l’ambiente e far male alla salute delle persone, per aumentare i propri guadagni (come riportano le accuse di cui devono oggi nuovamente rispondere a Potenza, a meno che domani la Cassazione non accolga il nostro ricorso) – tuona il Codacons, che promette di andare fino in fondo anche questa volta – Ormai non ci stupiamo più, non e una sorpresa, anzi è il meno che queste persone abbiano fatto fino a oggi. Ricordiamo che nel 2021 il gruppo Riva ha registrato un fatturato di 4,32 miliardi di euro. speriamo almeno in una decisione giusta della Cassazione, che di fatto renderebbe totalmente inutili i decreti ingiuntivi che Riva sta notificando alle parti civili che sarebbero state danneggiate dalle sue condotte” – conclude l’associazione.
|