TEST MEDICINA: CODACONS SI SCAGLIA CONTRO NUMERO CHIUSO


07/09/2022

ACCESSI LIMITATI RAPPRESENTANO DANNO PER PAESE E STUDENTI, NUMERO CHIUSO VA ABOLITO UNA VOLTA PER TUTTE Partono oggi i test di accesso per Medicina e Odontoiatria, con 65.378 candidati iscritti alla prova a fronte di 14.740 posti disponibili per medicina, 1.330 per odontoiatria. Una pratica quella del numero chiuso che – denuncia il Codacons – mai come quest’anno appare obsoleta e scorretta, e determinerà pesanti discriminazioni a danno degli studenti. “I test di accesso servono oramai solo a riempire le casse degli atenei, e sono dannosi per il paese e per il sistema sanitario dal momento che in Italia si assiste da tempo ad una grave carenza di medici, come dimostrato di recente dall’emergenza Covid” – spiega il presidente Carlo Rienzi. Mai come quest’anno il sistema del numero chiuso si rivela superato, inutile, e lesivo dei diritti degli studenti e degli utenti del servizio sanitario, comportando tra l’altro uno spreco di milioni e milioni di euro considerate le spese che devono affrontare i candidati per sostenere le prove nelle varie città e per la preparazione ai test di ingresso: proprio per tale motivo il Codacons fornirà assistenza legale agli studenti che vorranno proporre un ricorso collettivo al Tar del Lazio contro i test di accesso a medicina 2022. Tutti gli interessati possono fornire la pre-adesione all’iniziativa legale inviando una mail all’indirizzo info@codacons.it Presidente Codacons Puglia Avv. Antonio Maria Scalioti codaconspuglia@libero.it

AL SERVIZIO DEI CITTADINI
Finalmente il sogno di ritagliare uno spazio nel web, creato dai consumatori per i consumatori, diventa realtà.
Una finestra aperta al dialogo con i cittadini
che consentirà agli operatori dell'associazione consumeristica di monitorare costantemente i servizi pubblici nel capoluogo pugliese.
Il comma 461 e la cultura e della partecipazione
Tale norma dà il via a una grande rivoluzione sociale e culturale, oltre che giuridica, perché afferma e impone (per la prima volta in Italia) la partecipazione attiva e diretta dei cittadini (individualmente e collettivamente intesi) ai processi che regolano e controllano l'erogazione dei servizi pubblici in ambito locale